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Re: Psicoterapia e Neurodivergenze

Inviato: 09 ott 2025, 18:10
da Roberto P
Esatto Giada...diciamo che ho scritto tranquillo ma più ci penso più sale la rabbia.

Ed è qui, per me, quel circolo negativo che fomenta tutto il malessere all'ennesima potenza e la sensibilità personale fa il resto.

Questo è successo a me...col tempo ho imparato a dividere le cose.

Ho la fortuna di avere una passione e mi sono posto ancora degli obbiettivi...e poi ci sono amici e persone con cui riesco a parlare apertamente.

A qualcuno sto pure sul bicipite della montagna :s11008: quello purtroppo non posso farci nulla.

Però, proprio per non andare troppo off topic con la mia soap opera, credo che:


.... parlare e condividere tutto quello che ti fa stare male con la persona giusta faccia davvero tanto.


Ognuno sceglie quella persona, e non ha importanza se hai 20 o 70 anni, non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto.


La cosa che più mi ha fatto paura quelle due settimane in psichiatria è che la maggior parte dei ricoverati erano ragazzi purtroppo.

Re: Psicoterapia e Neurodivergenze

Inviato: 12 ott 2025, 20:56
da Giadina
Roberto P ha scritto: 09 ott 2025, 18:10 .... parlare e condividere tutto quello che ti fa stare male con la persona giusta faccia davvero tanto.

È però un percorso difficile e anche trovare la persona giusta non è semplice, ma come dici, non bisogna mai vergognarsi di chiedere aiuto, se però l'aiuto lo si vuole, io lo vedo con mia Mamma che a volte ha dei momenti di down forti, non c'e niente che tenga, non si fa aiutare ed in casa mia si è sempre pensato che dagli psicologi ci vanno i matti.
Per dire...

Re: Psicoterapia e Neurodivergenze

Inviato: 12 ott 2025, 22:47
da Roberto P
Giada a me ha salvato un centimetro e per arrivare a credere che non c’era altra soluzione vuol dire che stavo davvero male.

La mia testa diceva che era l’unica strada; ti dico, quando qualcuno mi parlava,li per li ascoltavo, ma poi da solo iniziavo con le paranoie…in silenzio e pensavo a cose ancora peggiori di prima.

È un’angonia che alimenta malessere e non vedi l’ora che tutto finisca.

Non chiedermi come ne sono uscito perchè quando provavo a lasciare gli psicofarmaci andavo in crisi di astinenza e ricomparivano gli attacchi di panico. Ho provato ad eliminare sotto controllo medico tutto, contrariamente al volere dei medici ma ce l’ho fatta;anche se questa cosa mi ha cambiato tanto dentro.

Quando hai scritto che darsi completamente agli altri è sbagliato, non è proprio vero perchè Andrea un mio amico con cui faccio musica, è stato più di un fratello per me. Ho trattato male anche lui in un’occasione ed anche lui ha creduto che fossi definitivamente andato. Non so come abbia fatto ma mi è stato vicino… forse la passione per la musica non so ma, credo davvero che qualcuno da lassù me lo abbia mandato per aiutarmi.

Ai miei parenti, a mio fratello ed a mia cognata che mi hanno cresciuto sin da quando sono nato ho chiesto di starne fuori e che avrei gestito la cosa al meglio. Loro mi hanno creduto, come sempre, ed oggi sono qui a raccontarti un pezzo buio della mia vita, credo il più difficile di tutti, sperando che possa essere d’aiuto a qualcuno che ne ha bisogno.

Il consiglio che posso darti è di starle vicina perchè è la medicina più forte di tutte.